venerdì 25 settembre 2009

Il Punto Croce

Il punto croce è una tecnica di ricamo su tela, con ago a punta arrotondata e cruna lunga, basata sull'intreccio di fili colorati (generalmente di cotone, lana, lino o viscosa) in modo da formare una X. Il filato più comunemente usato per il punto croce è il mouliné che si presenta come un filo a 6 capi divisibili.
I disegni vengono copiati da schemi colorati su base quadrettata oppure su schemi dove i colori sono caratterizzati da simboli. Alcuni tessuti possono essere già stampati con il disegno per l'esecuzione del ricamo. Con questa tecnica si possono confezionare quadri e accessori per la casa, come tende, tovaglie, coperte e guarnire oggetti da regalo.
Si possono usare tutte le tele che abbiano trama ed ordito regolare (canovacci) e con lo stesso numero di fili per centimetro, le più comuni sono il lino, l'Emiane (lino misto a cotone), e la tela Aida che a sua volta può essere di cotone, lino, lana ed altri materiali (tessuto con quadrettature di varia grandezza).

Origine del punto croce

Il ricamo a punto croce risale a tempi antichissimi, tanto da non sapere con precisione dove e quando abbia avuto origine. Già nell'858 furono trovati, in Asia Centrale, reperti di tale tecnica.
È nel Medioevo però che la tecnica del puntocroce comincia la sua vera storia. L'influenza dell'arte bizantina (nella Bisanzio medievale gli abiti delle corti, i paramenti sacerdotali e gli abiti dei facoltosi sono ricchi di ricami di origine persiana) si estende nell'Europa Meridionale e conquista successivamente il resto del Vecchio Continente grazie all'impiego di essa nelle vesti ecclesiastiche.
In Europe, tra il X e il XIII secolo il ricamo a punto croce veniva praticato dalle castellane nelle loro lunghe giornate passate ad aspettare i loro uomini partiti per le guerre sante. I disegni - per lo più copiati dai tappeti portati dai crociati dall'Oriente - venivano fatti su tela di lino e ricamati con fili di seta o lana più o meno del colore dello stesso tessuto. Scarso era l'utilizzo del cotone, rarissimo a quei tempi e di poche varietà di colori.

Nel Rinascimento

Col Rinascimento il punto croce diventa una delle basi educazionali femminili e molto usato nelle chiese per ornamenti sacri e per guarnire maniche e orli di abiti. È in questo periodo che nasce l'imparaticcio, ovvero un pezzo di stoffa, generalmente di lino, sulla quale ragazze e bambine ricamavano i propri esercizi di puntocroce per imparare tecnica e nuovi disegni (soprattutto lettere e cifre e simboli religiosi e stilizzati); l'imparaticcio viene chiamato nei paesi anglosassoni sampler, dal latino exemplum, mentre nei paesi di lingua francese assume il nome di marquoir, poiché il punto croce veniva chiamato point de marque dall'usanza di marcare cioè di apporre le proprie iniziali sulla biancheria ricamata proprio con questo tipo di ricamo. Tali imparaticci fungono da vera e propria enciclopedia del ricamo, tramandabile ed estensibile di generazione in generazione, piena di spunti per comporre nuovi decori. Diversi i materiali impiegati, fili di seta o di lana, tele di lino grezzo e fine: più raro il cotone, non ancora molto diffuso. Verso il 1500 iniziano a circolare in Germania, in Francia e in Italia i primi schemi stampati con motivi floreali e animali, disegni ancora sempre ispirati all'Oriente.
Nel XVIII secolo i disegni diventano più raffinati e realistici raffigurando anche soggetti paesaggistici; ma è nel XIX secolo che si ha il vero boom del punto croce, quando i "sampler", sempre più complessi ed elaborati, entrano a far parte del corredo delle giovani spose come repertorio di motivi da utilizzare nel corso della loro vita matrimoniale.
Con lo sviluppo dell'industria tessile, infatti, si possono avere varietà di tele e di fili colorati e finalmente verranno stampati anche degli schemi colorati che renderanno più agile il ricamo. Diventa così il passatempo preferito dalle donne e verrà esportato anche in America con le prime emigrazioni.

XX secolo

Agli inizi del XX secolo, però, il punto croce ha un brusco declino, perché l'avvento dello Stile Liberty richiede tipi di ricamo più articolati e svolazzanti. Inoltre, durante le lotte per l'emancipazione femminile, il ricamo viene volutamente accantonato in quanto ritenuto un'attività troppo domestica e frustrante. È solo nei recenti anni ottanta che torna alla ribalta: la donna ha raggiunto i suoi obiettivi e si avvicina nuovamente al ricamo. Ma non è più un'attività necessaria per la decorazione delle stoffe, dato che nel frattempo si è ampiamente sviluppata la stampa su tessuto. Il ricamo viene per lo più praticato come passatempo, per cui vengono abbandonate le tecniche impegnative ed eleganti del bianco e si sviluppa moltissimo il variopinto punto croce, anche perché la stampa di schemi a colori ne facilita l'esecuzione. Attualmente molte riviste specializzate si occupano esclusivamente della pubblicazione di schemi per il punto croce.
Per chi vuole realizzare disegni originali esistono appositi software che permettono di creare gli schemi anche in maniera automatica partendo da un'immagine.

Fonte: Wikipedia